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Negli anni in cui Vasco De Gama con le sue imprese contribuiva a scrivere la storia dell'Occidente e del mondo intero, il grand'ammiraglio cinese Zheng He fu costretto ad ammainare le vele di seta rossa della sua immensa flotta. Il Celeste Impero preferì alle avventure nei mari il saldo dominio della terraferma. Oggi la Cina ha recuperato un ruolo di primo piano nell'economia globale e stravolgendo gli equilibri della finanza internazionale. Quali sono i meccanismi che hanno portato la Cina a controllare una larga quota del debito pubblico statunitense? Che cosa ha scatenato il boom dei prezzi delle materie prime? Esiste un rapporto tra petrolio e democrazia? La risposta a questi interrogativi sta nell'interdipendenza tra i fenomeni politici ed economici che l'autore porta alla luce, indagando le ragioni storiche e culturali di un Occidente da secoli abituato a dettare i ritmi dell'economia mondiale e ora smarrito di fronte al ritorno dell'Ammiraglio. Nonostante la Guerra Fredda sia finita da tempo, il mondo continua a reggersi sul fragile equilibrio della mutua distruzione assicurata: alle navi e ai missili si sono sostituite le obbligazioni, nuove armi con cui le grandi potenze si contendono il controllo dell'economia globale.